La Fotografia Senza Volto di Novantico
Novantico (Novi Ligure)
Il mercato di Novi Ligure è un mondo di miniature. “Novantico” è specializzato nel piccolo, nel dettaglio, in quei micromondi che si possono tenere nel palmo di una mano. L’aria profuma di carta vecchia e metallo ossidato. La mia attenzione è stata catturata non da un oggetto, ma da un’assenza. Su un vassoio di velluto rosso c’era una scatola piena di dagherrotipi e vecchie fotografie. Ne ho presa una: una famiglia in posa, rigida, come si usava nell’Ottocento. Il padre con i baffi imponenti, la madre con lo sguardo severo. Ma tra di loro, dove chiaramente doveva esserci un bambino, c’era una macchia, un vuoto lattiginoso. Non era un danno del tempo; era come se la memoria stessa si fosse ritirata da quel punto.
Ho sentito il freddo di quella piccola assenza. Ho capito che non era una foto sbiadita, ma una storia con un buco nel mezzo. Un dolore così grande da cancellare un volto. Ho lasciato la foto lì e ho iniziato a cercare il pezzo mancante. Non un’altra immagine, ma un contenitore, un custode. L’ho trovato poco più in là: un minuscolo medaglione d’argento, annerito dal tempo. Era chiuso, quasi sigillato. Con un’unghia l’ho forzato. Dentro, protetto dal mondo, c’era il ritratto in miniatura di un bambino piccolo, dipinto con una delicatezza commovente. Lo stile, lo sguardo, l’epoca… tutto corrispondeva. Ho comprato il medaglione. Sono tornato al primo banco, ho preso la fotografia di famiglia e, con un gesto rapido, ho lasciato cadere il medaglione nella scatola, proprio accanto alla sua immagine fantasma. Non ho riparato la foto, ma ho riunito i due pezzi del ricordo. Ora, in quella scatola, nessuno è più solo.